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C101 Hospital

L’edificio C101 si presenta come un esempio compiuto di architettura contemporanea: compatto, scultoreo, fluido. Il volume, pur massiccio, appare leggero grazie alle superfici curve e continue che modellano la facciata, suggerendo movimento, apertura e accoglienza. Il rivestimento esterno, liscio e omogeneo, sembra realizzato in cemento bianco o in pannelli compositi, contribuendo a un’immagine pulita, quasi clinica, ma non fredda. La lunga fascia vetrata che attraversa trasversalmente uno dei livelli introduce trasparenza e respiro, interrompendo la compattezza dell’involucro e offrendo luce naturale agli ambienti interni.

L’edificio è collocato all’interno di un sistema viario dinamico, circondato da strade che lo avvolgono come in un anello urbano. La forma arrotondata e la pelle aerodinamica sembrano dialogare con questo movimento, assorbendone l’energia e restituendola come forma architettonica. Non un oggetto estraneo, ma un nodo all’interno del flusso cittadino.

 

Struttura e materiali

La configurazione dell’edificio lascia intuire una struttura portante sofisticata, capace di sostenere geometrie complesse senza rinunciare alla funzionalità. È probabile l’uso di una struttura mista in cemento armato e acciaio, che permette di coniugare resistenza e flessibilità. I solai potrebbero essere prefabbricati o gettati in opera, con un sistema di copertura piana o leggermente inclinata per accogliere lucernari, impianti e sistemi di drenaggio.

Le superfici curve richiedono casseforme speciali o pannelli prefabbricati sagomati, mentre la fascia vetrata — integrata nella pelle architettonica — suggerisce una sottostruttura metallica precisa, progettata per accogliere vetri performanti dal punto di vista termico e acustico. L’involucro è pensato non solo come pelle estetica, ma come filtro ambientale, in grado di gestire luce, calore e rumore in modo efficace. La struttura fondazionale, considerando le masse in gioco, potrebbe essere a platea o su pali profondi, a seconda della natura del suolo.

 

Distribuzione degli spazi interni

L’organizzazione funzionale dell’ospedale riflette criteri di efficienza, comfort e integrazione tra tecnologia e umanità. L’articolazione interna è immaginata come una stratificazione di funzioni verticali:

  • Piano terra – Accoglienza e Pronto Soccorso
    Ampia hall centrale con reception, aree d’attesa, accesso ambulanze, servizi informativi e farmacie. Uno spazio aperto e leggibile, pensato per orientare rapidamente pazienti e visitatori.

  • Piani interrati o semi-interrati – Servizi tecnici e parcheggi
    Aree per impianti, locali tecnologici, depositi e parcheggi per personale e visitatori. Spazi di supporto fondamentali, concepiti per accessibilità e manutenzione continua.

  • Piani intermedi – Reparti ambulatoriali e diagnostici
    Ambulatori, sale visita, diagnostica per immagini, radiologia, laboratori e studi medici. La distribuzione a corridoio centrale ottimizza flussi e consente efficienza operativa.

  • Piani superiori – Sale operatorie e terapie intensive
    Zone riservate, protette e sterili, dedicate alle attività cliniche più critiche. Qui, la luce naturale proveniente dai tagli vetrati superiori contribuisce al benessere psicologico di pazienti e personale.

  • Ultimi piani – Personale, ricerca, riabilitazione
    Spazi dedicati a uffici amministrativi, sale riunioni, formazione e aree di riposo per il personale. Eventuali zone per la riabilitazione o la terapia occupazionale, con affacci più aperti e luce diffusa.

  • Corridoi e spazi comuni – Intervalli di cura
    Ampi corridoi luminosi, punti di sosta, terrazze o patii interni. Luoghi pensati non solo per il transito, ma per il recupero, la pausa, l’incontro. Spazi in cui il tempo si distende e il corpo può orientarsi.

 

C101 Hospital non è solo un’infrastruttura sanitaria, ma una macchina urbana complessa, che cerca di coniugare tecnologia, cura e architettura. Un’architettura immaginata a partire dal linguaggio della fluidità e del ritmo, come se la salute non fosse solo una funzione da assolvere, ma un equilibrio da tradurre in forma.

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