vzzncl

Cosa accade quando uno spazio abbandonato, sottratto all’uso umano, diventa involontariamente un luogo di biodiversità? A partire da un saggio pubblicato su UrbanisticaTre, una riflessione sul valore politico del non intervento e su quei frammenti di territorio in cui la natura ha ripreso il controllo.

Un’analisi della generazione millennial: cresciuta nella stabilità promessa dagli anni ’80–’90 e diventata adulta in un mondo improvvisamente instabile e complesso.

Ho rivisto il nuovo Superman di James Gunn e, senza l’effetto-sala, emergono chiaramente i limiti di una trasposizione che riduce un mito a un prodotto pop. Superman non ha perso identità: è l’industria contemporanea a non sapere più cosa farne. Da Donner a Snyder fino a Gunn, tre epoche raccontano tre idee di eroe — e oggi il mito sembra più assopito che trasformato. Il Superman del 2025 è morto. Viva il Superman che verrà.

Nei romanzi di J.G. Ballard la follia non nasce dall’uomo, ma dagli spazi che abita. Grattacieli, autostrade e case perfette diventano strumenti di regressione. Da High-Rise a Kalsarikännit, l’architettura si rivela specchio della mente contemporanea.

Dalla rivoluzione industriale all’intelligenza artificiale, la storia è un fluire di transizioni. Questo commento indaga l’intervallo in cui paura e conoscenza convivono, e l’uomo impara a riconoscersi nel cambiamento.

Dal trittico di Guadagnino — Io sono l’amore, A Bigger Splash, Call Me by Your Name — a un quarto capitolo possibile: Poi arrivò Sofia. Un viaggio tra ribellione, lacerazione, rivelazione e l’indicibile natura del desiderio.

Dalla purezza del mito di Narciso alla decadenza di Dorian Gray fino all’ossessione postmoderna di Rodolfo: la bellezza ci seduce, ci inganna, ci divora.

Nell’era digitale, la verità ha smesso di essere un fatto e si è trasformata in un’opinione condivisa. Dalla modernità al digimodernismo, il confine tra reale e rappresentazione si dissolve, lasciando spazio a un nuovo paradosso: ognuno abita la propria verità.

Il dolore non è solo una ferita o una mancanza: è un'interruzione che ci costringe a guardarci dentro, una vice che chiede di essere ascoltata. Attraverso il cinema, la scrittura e la memoria, questo testo esplora come il dolore possa trasformarsi - da vuoto a consapevolezza, da peso a forza.

Ne I nostri antenati Calvino racconta l’uomo moderno attraverso tre figure allegoriche – il dimezzato, il rampante e l’inesistente. In questa recensione rifletto sulle loro storie e aggiungo un mio “cavaliere senza nome”, un intruso dal multiverso che dialoga con Calvino.

Archeologia come metodo, emozione e visione: da Mambella a Yourcenar fino a un racconto sci-fi. Tre modi per fare i conti col passato.

Recensioni di Fondazione: dal capolavoro di Asimov alla serie TV Apple. Tra fedeltà e tradimento, un confronto che mostra perché, stavolta, il libro resta migliore dello schermo.

Un atlante immaginario della Terra sopravvissuta, un viaggio in un futuro remoto dove i continenti hanno nuovi nomi e il cielo è coperto da satelliti e relitti. Un work in progress narrativo che segna il mio passaggio dalle raccolte di racconti a un mondo interplanetario in costruzione.

Recensioni letterarie: da Asimov e i suoi enigmi logici a Christie e le sue trappole di suspense, fino a un’avventura personale in serra tra logica, pathos e caos.

Leggo con voi un estratto dal racconto “ Habitat Zero ” che potete trovare qui . Cosa ne pensate? Lasciate un commento qui sotto o una...

Recensioni letterarie: Asimov architetto della razionalità e Dick demolitore delle illusioni. Da Fondazione a Habitat Zero, tra utopie e crepe.

Leggo con voi un estratto dal racconto “ La forma dell’amore ” che potete trovare qui . Cosa ne pensate? Lasciate un commento qui sotto o...

Recensioni letterarie: da Guida galattica a Dirk Gently, fino al mio racconto Le infinite dimore dello Spazio. Adams tra caos ordinato e caos caotico.

Leggo con voi un estratto dal racconto " La soglia " che potete trovare qui . Cosa ne pensate? Lasciate un commento qui sotto o una...

"Tutte le favole per bambini cresciuti": il commento della scrittrice Luisa Contin.