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Sansevieria Towers

Il complesso architettonico delle Sansevieria Towers si distingue per una composizione plastica e slanciata, definita da torri affilate, verticali, che evocano al contempo fragilità e potenza. La loro struttura richiama l’aspetto delle foglie della pianta omonima, con curvature tese, superfici riflettenti e un ritmo compositivo di taglio biomorfico.

Le torri, affusolate e irregolari, si sviluppano su una piattaforma basamentale che funge da connessione urbana. L'intero complesso si affaccia su uno specchio d'acqua, amplificando il riflesso e l'effetto scenografico. Le facciate sono rivestite in vetro a specchio, che frammenta e restituisce la luce in modo dinamico. Le superfici si articolano in pieghe e tagli diagonali, con porzioni opache integrate a pannelli traslucidi, che alleggeriscono la massa degli edifici.

Distribuzione degli Spazi Interni

L’organizzazione interna delle Sansevieria Towers si sviluppa su più livelli con una logica di verticalità funzionale e scenografica. I diversi piani si articolano in base alla funzione e alla relazione con la struttura e la luce.

  1. Livelli basamentali e accesso
    Il piano terra è concepito come una piazza coperta: uno spazio diafano, attraversabile, in cui si concentrano funzioni pubbliche e commerciali. Qui si trovano gallerie, spazi espositivi, caffetterie e ambienti ibridi. Le vetrate a tutta altezza offrono trasparenza visiva verso l’esterno. L’accesso avviene lateralmente rispetto alla colonna centrale luminosa, che non ospita scale né ascensori ma funge da dispositivo scenico, quasi sacrale, visibile nella foto dell’interno come un cilindro cavo inondato di luce zenitale.

  2. Nucleo di distribuzione verticale
    Le scale e gli ascensori non sono collocati nel cilindro centrale, ma in torri di servizio laterali, incassate nella struttura e non immediatamente percepibili all’interno degli spazi principali. I percorsi verticali avvengono quindi in volumi secondari, lasciando libera la zona centrale per funzioni rappresentative.

  3. Piani intermedi – funzioni direzionali e culturali
    Ai livelli superiori, la disposizione è fluida ma organizzata. Si alternano uffici, spazi direzionali, ambienti per coworking, sale riunioni e ambienti culturali. Alcuni piani sono a doppia altezza, con passerelle sospese, come suggerito dalla forma della copertura visibile nelle immagini. L’ambiente interno è definito da superfici oblique, pareti continue e aperture verticali strette che incanalano la luce naturale, accentuando la percezione ascensionale.

  4. Spazi contemplativi e simbolici
    L’elemento più caratteristico è lo spazio centrale, dominato dal grande cilindro cavo che attraversa più livelli. Questo vuoto non è uno spazio tecnico, ma un dispositivo luminoso attorno a cui ruotano le funzioni. L’effetto è quello di una lanterna architettonica, con luce zenitale che piove lungo le pareti lisce e chiare. È uno spazio contemplativo, quasi cerimoniale, privo di arredi, pensato per la sosta e la riflessione.

  5. Livelli alti – eventi, sky lounge, ospitalità
    Le sezioni superiori, più affusolate, ospitano spazi per eventi riservati, sale conferenze, sky lounges e ambienti panoramici. Alcuni livelli sono concepiti come terrazze interne, da cui si può osservare il cilindro centrale e la città oltre. Gli arredi sono minimali, in coerenza con l’involucro: superfici levigate, acciaio, vetro, e pannelli retroilluminati.

 

Ipotesi Strutturali

Dal punto di vista statico-strutturale, le Sansevieria Towers si configurano come un esempio estremo di architettura verticale a geometria complessa, in cui forma e struttura sono strettamente integrate. Le scelte strutturali devono rispondere a una doppia esigenza: sostenere una composizione articolata e affusolata, che tende a svanire verso l’alto, e garantire al contempo stabilità, flessibilità e sicurezza in un contesto urbano esposto a forze orizzontali significative.

È ipotizzabile un sistema portante misto, con nuclei verticali in calcestruzzo armato che svolgono la funzione di spina dorsale per le torri, accoppiati a un esoscheletro metallico che aderisce all’involucro architettonico. I nuclei ospitano impianti e vie di fuga e sono progettati per assorbire le sollecitazioni sismiche e da vento. Le porzioni più affilate e sospese del corpo edilizio — soprattutto nelle punte e nei tagli diagonali — richiedono invece telai leggeri in acciaio sagomato o strutture reticolari ibride, capaci di seguire l’andamento irregolare dell’involucro.

La facciata, con le sue pieghe oblique e superfici riflettenti, non è un mero rivestimento ma potrebbe costituire parte attiva del sistema strutturale. In particolare, la presenza di moduli diagonali e angoli acuti suggerisce l’uso di vetro strutturale accoppiato a telai portanti in acciaio inox o alluminio ad alta resistenza, con nodi prefabbricati a geometria variabile. L’esoscheletro, in questo caso, funge da controventatura perimetrale, riducendo il carico sui nuclei centrali e garantendo maggiore apertura interna.

Vista la forma esile e la marcata verticalità delle torri, è probabile l’integrazione di sistemi di controventatura incrociatanei volumi secondari (scale e ascensori) e di dispositivi di smorzamento dinamico, come i tuned mass damperscollocati ai livelli superiori. Questi sistemi limitano le oscillazioni indotte dal vento e dal sisma, garantendo comfort e sicurezza agli occupanti.

La presenza di uno specchio d’acqua e la leggerezza percepita del complesso implicano una fondazione invisibile ma imponente. Si ipotizza l’impiego di pali trivellati in calcestruzzo armato con plinti di collegamento reticolari, in grado di trasmettere i carichi verticali in profondità e contrastare eventuali fenomeni di cedimento differenziale o risalita capillare. Il basamento, sopra il livello della piazza coperta, svolge anche una funzione di piastra di rigidezza, distribuendo i carichi e fungendo da zoccolo statico e scenografico.

La forma interna degli spazi, con superfici oblique e inclinazioni continue, suggerisce la presenza di travi inclinate strutturali, visibili e coerenti con l’andamento architettonico. In alcune zone, è ipotizzabile una struttura a pettine, dove gli elementi portanti si diramano dal nucleo centrale verso l’involucro, accompagnando le curve e sostenendo i piani interni a doppia altezza o sospesi.

La complessità formale e la finitura dell’involucro richiedono una modellazione parametrica integrata fin dalla fase progettuale. Si presuppone l’uso di sistemi BIM evoluti, modellazione FEM per le simulazioni strutturali, e costruzione modulare con preassemblaggi in sito. I pannelli di facciata traslucidi e le porzioni curve potrebbero essere ottenuti con vetri sagomati a freddo, accoppiati a membrane isolanti fotoreattive e telai adattivi per garantire il comportamento energetico e strutturale desiderato.

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