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Lemon Theater

Un volume sferico, geometrico e spiazzante: il Lemon Theater nasce dall'elaborazione architettonica di un oggetto quotidiano — un limone — trasformato tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in un landmark urbano. Il rivestimento in pannelli triangolari gialli genera un pattern ritmico e vibrante, che riflette la luce e dialoga con la piazza circostante.

Collocato al centro di uno spazio pubblico ampio e pedonale, l'edificio è concepito come polo culturale e catalizzatore urbano. La sua forma chiusa ma accessibile ne fa un oggetto architettonico autonomo, ma capace di attrarre e integrare flussi, soste e incontri.

 

Spazi interni e funzionamento

L’accesso al Lemon Theater avviene attraverso un’apertura ricavata tra i pannelli geometrici della facciata, orientata a sud-est. Da qui si entra in un ambiente a doppia altezza che accoglie il pubblico con uno spazio permeabile e informale, pensato per la sosta, l’attesa o la socialità. Il piano terra ospita la zona accoglienza con biglietteria, un’area ristoro con affaccio esterno e uno spazio multifunzionale, adatto a mostre temporanee, incontri o lettura. Gli interni sono definiti da superfici scure e articolazioni diagonali che caratterizzano fortemente lo spazio: pareti inclinate, partiture oblique e luce naturale filtrata da tagli verticali vetrati compongono un ambiente dall’atmosfera sospesa, quasi espositiva. Alcuni di questi elementi inclinati fungono anche da costole portanti per la sala teatrale sospesa, che si sviluppa al livello superiore.

Tramite scale e ascensori integrati si accede alla sala principale, contenuta nella parte alta della sfera. La sala, a pianta circolare, prevede una disposizione a gradonata continua attorno a un palco centrale flessibile. La struttura curva della cupola non è solo involucro, ma parte integrante dello spazio scenico e acustico, con una galleria tecnica integrata nella maglia reticolare. Pensata per ospitare spettacoli teatrali, performance, lecture o proiezioni immersive, questa sala rappresenta il cuore simbolico e funzionale del teatro, sospeso sopra la piazza pubblica come un’architettura dentro l’architettura.

 

Ipotesi strutturale e materiali

La struttura del Lemon Theater si basa su una maglia portante reticolare triangolare, che definisce l’involucro sferico e funge contemporaneamente da elemento architettonico e da sistema statico. Questo guscio, ispirato ai geodomi di Fuller ma reinterpretato in chiave espressiva, è realizzato in acciaio verniciato o, in un'ipotesi più sperimentale, in materiale composito fibrorinforzato a base vegetale, stampato in sezioni modulari.

I pannelli di rivestimento, montati sulla maglia strutturale, sono in lamiera microforata verniciata gialla, pensata per riflettere la luce e accentuare la geometria, ma anche per facilitare la ventilazione naturale e il controllo dell’irraggiamento. Nella zona basamentale, pannelli traslucidi o trasparenti garantiscono luce naturale diffusa e continuità visiva con l’esterno.

Internamente, il solaio che ospita la sala teatrale è sospeso all’interno della sfera tramite tiranti e staffe collegate ai nodi strutturali superiori. I solai e le pedane interne sono ipotizzati in lamellare strutturale, per garantire leggerezza e buona resa acustica. I pavimenti sono in legno naturale o bamboo tecnico, per continuità tattile e sostenibilità.

Le ampie superfici vetrate di accesso e facciata sono inserite nei triangoli strutturali secondo un principio modulare, con vetri tripli basso emissivi e telai in acciaio nero.

Oltre alla maglia sferica esterna, parte del carico della sala teatrale viene assorbito e distribuito da una serie di elementi strutturali inclinati visibili negli spazi del piano terra. Queste partiture diagonali, oltre a caratterizzare fortemente gli ambienti di ingresso e ristoro, funzionano come costole portanti, che raccolgono i carichi discendenti e li trasmettono a terra. Il sistema risulta quindi ibrido: una sfera parzialmente sospesa ma stabilizzata da una struttura reticolare mista, dove la geometria architettonica coincide con l’ossatura strutturale. Le fondazioni sono ipotizzate come plinti isolati o una piastra continua nervata, capaci di accogliere forze distribuite lungo un perimetro circolare irregolare.

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