La soglia
Un amore che non conosce punto, ma solo virgola. E che continua a respirare nel tempo sospeso. "La soglia" è un racconto che esplora il territorio fragile e profondo dell’amore incompiuto, di ciò che non si è concluso e che proprio per questo continua a esistere. Una scrittura intima, dolce e dolorosa, che si muove tra il passato e il presente con un andamento musicale, fatto di ricordi, silenzi, gesti minimi e parole sussurrate. L’atmosfera è rarefatta ma densa, come se il tempo, in certi passaggi, si fermasse davvero: nella memoria, in un saluto, in uno sguardo che riconosce ancora ciò che eravamo. Lo stile alterna dialogo asciutto e pensiero narrativo fluido, con accenti che richiamano il realismo emozionale di Kent Haruf, le relazioni sospese di Alice Munro, ma anche la malinconia luminosa dei film di Ettore Scola o François Ozon. Il racconto costruisce una soglia tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere — o semplicemente non è stato mai, ma ha vissuto comunque nelle pieghe del desiderio. Il tempo non è solo lo sfondo, ma un personaggio a tutti gli effetti: scava, trasforma, riconnette, a volte troppo tardi. Ma non cancella. In questo senso, il racconto affronta con delicatezza grandi temi: la persistenza del sentimento, l’incompiutezza come forma piena di amore, il senso del ricordo come verità parallela, e infine la cura, la riconciliazione, l’addio. Non c’è un colpo di scena, ma c’è un punto di arrivo. E in quell’istante — che è tutta soglia, appunto — il lettore sente la bellezza di ciò che resta.
Musiche tratte da "Fairy Tales for Grown up Children" colonna sonora ufficiale del libro "Tutte le favole per bambini cresciuti".
Alcuni addii non vengono mai pronunciati. "The threshold" è un brano spoken word intimo e sommesso, che esplora la memoria, il ritrovarsi e le verità mai dette che ci portiamo attraverso il tempo. Un canto sul riconoscersi, sulla tenerezza e su quei momenti che non finiscono mai davvero.
The threshold
I almost forgot the sound of you,
but then you spoke,
and every wall I built came down.
I thought I had closed the door,
thought the years had made us strangers,
but your voice found its way back through.
I held you in the quiet,
behind busy days and weathered skin,
where no one could reach,
where the pause still lived.
We were a sentence with no end,
a story with no page to turn,
and I never found the right goodbye.
We met again with hands that shook,
with eyes that had seen too much,
but yours still held that light.
You smiled and I remembered—
every laugh, every silence,
every almost.
I feared you’d forget me,
but you saw me
like I was still twenty
and nothing had passed.
I followed you through the corridor,
through the breathless hours,
and sat beside the ending.
You whispered,
“Wait for me,”
but I was the one waiting.
You gave me the last look,
the last warmth,
and I never told you—
I never stopped.
I will carry you across the years,
and when it’s time,
I’ll find you on the threshold.
Still you.
Still mine.
La soglia
Stavo quasi dimenticando il suono della tua voce,
ma poi hai parlato,
e ogni muro che avevo costruito è crollato.
Credevo di aver chiuso la porta,
pensavo che gli anni ci avessero reso estranei,
ma la tua voce ha trovato di nuovo la strada per tornare.
Ti ho custodito nel silenzio,
dietro giornate piene e pelle consumata,
là dove nessuno poteva arrivare,
dove la pausa esisteva ancora.
Eravamo una frase senza fine,
una storia senza una pagina da voltare,
e non ho mai trovato l’addio giusto.
Ci siamo rivisti con mani che tremavano,
con occhi che avevano visto troppo,
ma i tuoi avevano ancora quella luce.
Hai sorriso e ho ricordato—
ogni risata, ogni silenzio,
ogni “quasi”.
Temevo che mi avresti dimenticato,
ma mi hai guardato
come se avessi ancora vent’anni
e nulla fosse passato.
Ti ho seguito lungo il corridoio,
attraverso le ore senza fiato,
e mi sono seduta accanto alla fine.
Hai sussurrato,
«Aspettami»,
ma ero io quella che stava aspettando.
Mi hai lasciato l’ultimo sguardo,
l’ultimo calore,
e non ti ho mai detto—
non ho mai smesso.
Ti porterò con me attraverso gli anni,
e quando sarà il momento,
ti troverò sulla soglia.
Ancora tu.
Ancora mio.







