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Niente è per sempre

“Niente è per sempre” è un monologo intimo e struggente sulla fine di un amore lungo vent’anni. Attraverso una scrittura diretta, emotiva e non priva di ironia, il protagonista rievoca la relazione con l’uomo che ha amato — dall’incontro fortuito in vacanza alla complicità costruita negli anni, fino al brusco e incomprensibile distacco. Ma più che sulla storia in sé, il racconto si concentra su ciò che viene dopo: l’elaborazione della perdita, il lutto di un’assenza ancora viva nei gesti quotidiani, la difficoltà di abitare un presente in cui l’altro è ovunque eppure scomparso. Lo stile è discorsivo, realistico, ma attraversato da una dolce malinconia che ricorda le confessioni interiori di certi racconti di Raymond Carver o Alan Bennett. La voce narrante oscilla tra lucidità e dolore, tra ricordo e presenza fantasmatica, in un tono che alterna tenerezza, disincanto e un dolore trattenuto. I temi sono quelli della memoria affettiva, dell’elaborazione del lutto in vita, della sproporzione tra chi lascia e chi viene lasciato, ma anche della resistenza dell’amore nonostante l’abbandono. Lo spazio interiore diventa archivio, santuario, territorio ancora vivo in cui l’amato continua a esistere.

"Niente è per sempre" è un racconto sull’amore che finisce senza spegnersi, e sul tentativo di restare fedeli a un sentimento anche quando il tempo – e l’altro – vanno avanti.

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Musiche tratte da "Fairy Tales for Grown up Children" colonna sonora ufficiale del libro "Tutte le favole per bambini cresciuti".

 

"Not even pain" è una ballata alt-pop cinematica che parla di amore, perdita e delle tracce silenziose che restano a lungo dopo che qualcuno se n’è andato. È una canzone sul profumo, sul silenzio e sulla lenta trasformazione del dolore in memoria.

Not even pain

There’s still a space inside me—  

where your smile lives,  

where your voice lingers  

like fog between trees.  

And your scent—  

fabric softener, sea salt,  

fresh-cut grass, and toothpaste—  

still wraps around my breath.  

So vivid it hurts.

You used to say,  

when I swore I’d stay,  

“Nothing lasts forever, love.”  

I’d laugh, too sure,  

too young to hear  

how true that silence was.  

Now I find you in the morning,  

in the warmth you left behind—  

your cup, your side of the bed,  

the pause between my lines.

Nothing is forever.  

Not even pain.  

I whisper it at night  

when the walls still know your name.  

Nothing is forever—  

but I feel you just the same.

I believed in lazy Sundays,  

in your breath across my skin.  

I believed in growing old with you—  

we’d planned where we would begin.  

But time dissolved the promises  

like waves against a stone.  

And you left before I noticed  

that I’d stayed too much alone.

Your voice still comes in echoes,  

in shadows of the day.  

And though the wound remembers,  

somehow it fades away…

Nothing is forever.  

Not even pain.  

And though I miss you daily,  

I have learned to breathe again.  

Nothing is forever—  

but your memory still remains.

There’s still a space inside me—  

where your smile lives,  

where your voice whispers  

like wind through distant trees,

to breathe again,

nothing is forever, 

but your memory still remains.

 

There’s still a space inside me—  

where your smile lives,  

where your voice whispers  

like wind through distant trees.

And your scent—  

fabric softener, sea salt,  

fresh-cut grass, and toothpaste—  

still lingers,  

but now,  

it doesn’t hurt.

Nemmeno il dolore

C'è ancora uno spazio dentro me —
dove vive il tuo sorriso,
dove la tua voce indugia
come nebbia tra gli alberi.
E il tuo profumo —
ammorbidente, sale marino,
erba appena tagliata e dentifricio —
ancora avvolge il mio respiro.
Così vivido che fa male.

Dicevi sempre,
quando ti giuravo che sarei rimasto:
«Niente dura per sempre, amore.»
Ridevo, troppo sicuro,
troppo giovane per capire
quanto fosse vero quel silenzio.
Ora ti ritrovo al mattino,
nel calore che hai lasciato —
la tua tazza, il tuo lato del letto,
la pausa tra le mie frasi.

Niente è per sempre.
Nemmeno il dolore.
Lo sussurro di notte
quando i muri conoscono ancora il tuo nome.
Niente è per sempre —
ma io ti sento lo stesso.

Credevo nelle domeniche pigre,
nel tuo respiro sulla mia pelle.
Credevo di invecchiare con te —
avevamo persino scelto dove cominciare.
Ma il tempo ha sciolto le promesse
come onde contro una pietra.
E te ne sei andato prima che mi accorgessi
di quanto fossi rimasto da solo.

La tua voce arriva ancora in eco,
nelle ombre della giornata.
E anche se la ferita ricorda,
in qualche modo, svanisce…

Niente è per sempre.
Nemmeno il dolore.
E anche se mi manchi ogni giorno,
ho imparato di nuovo a respirare.
Niente è per sempre —
ma il tuo ricordo resta.

C’è ancora uno spazio dentro me —
dove vive il tuo sorriso,
dove la tua voce sussurra
come vento tra alberi lontani,
per tornare a respirare.
Niente è per sempre,
ma il tuo ricordo resta.

C’è ancora uno spazio dentro me —
dove vive il tuo sorriso,
dove la tua voce sussurra
come vento tra alberi lontani.
E il tuo profumo —
ammorbidente, sale marino,
erba appena tagliata e dentifricio —
è ancora lì,
ma adesso
non fa più male.

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