Non ho paura
Ubaldo è una pulce. Una Pulex irritans per la precisione, specializzata nell’essere fastidiosa. Ma a differenza dei suoi fratelli, Ubaldo vuole di più: non vivere appeso a un’ascella qualunque, ma cercare un senso, un destino. Dopo aver lasciato il suo ospite umano, approda in un circo dove si esibisce tra cerchi infuocati, applausi e promesse mai mantenute. Ma dietro la favola della realizzazione personale si nasconde un mondo fatto di lavoro precario, contratti fittizi e compensi ridicoli. E Ubaldo, pur piccolo, non ci sta. Decide di cambiare ancora una volta. È proprio allora che incontra Giorgio, un uomo in crisi durante una festa di compleanno: confuso, in bilico, pieno di paura. Scritto in uno stile ironico e malinconico, "Non ho paura" è un racconto che fonde allegoria sociale e introspezione emotiva, dove il grottesco animale e l’umano fragile si toccano, si ascoltano, si influenzano. L’atmosfera, a tratti dickiana e quasi rodariana, mescola riflessione sul lavoro creativo, precarietà esistenziale e amicizia, in una parabola tenera e assurda sulla paura del cambiamento, la voce degli altri e il coraggio di sentirsi vivi.
Musiche tratte da "Fairy Tales for Grown up Children" colonna sonora ufficiale del libro "Tutte le favole per bambini cresciuti".
"Flick" è un brano alt-pop teatrale che racconta la storia di una voce messa a tacere — e di una scintilla che si rifiuta di spegnersi.
Flick
Born with nothing, not meant to stay
Jumped through flames, they looked away
Said, “Just perform, don’t make a sound”
But I was ready to burn it down
They dressed in gold, I bled in sweat
They took the praise, I took the debt
They smiled and fed me empty praise
While I was lost in fire’s blaze
Flick flick flick — I’m fire, I’m wild
Flick me once, I bite, I bite
Tiny spark, untamed child
Flick flick flick — don’t shut me down
I wear the crown
Worked for crumbs, they called it fate
Told me, “Grow up, it’s getting late”
I begged for more, they slammed the door
Said, “You’re lucky, now jump some more”
I rewrote shows with bleeding hands
No one cared, no one understands
But deep inside, I held a cry—
A whisper sharp enough to fly
Somewhere in the crowd, someone breaks
Smiling through the pain it takes
Fear’s a rope, but not a chain
Don’t let it drag you down again
Flick flick flick — I’m thunder in lace
You can’t erase this face
Bit my lip, now taste my flame
Flick flick flick — don’t play that game
You tried to tame me, shame
I was never small
You just weren’t looking
Flick. Flick.
Gone — but burning.
Scatto
Nato senza nulla, non destinato a restare
Saltavo tra le fiamme, loro voltavano lo sguardo
Dicevano: “Esibisciti, ma senza far rumore”
Ma io ero pronto a mandare tutto in fumo
Loro vestiti d’oro, io coperto di sudore
Loro ricevevano applausi, io solo debiti
Mi sorridevano, mi nutrivano di lodi vuote
Mentre io mi perdevo tra le fiamme
Scatto, scatto, scatto — sono fuoco, sono feroce
Provami una volta, e mordo, mordo
Piccola scintilla, ragazzo indomito
Scatto, scatto, scatto — non spegnermi ora
Io porto la corona
Lavoravo per briciole, lo chiamavano destino
Mi dicevano: “Cresci, è tardi ormai”
Io chiedevo di più, loro chiudevano la porta
Dicevano: “Sei fortunato, ora salta di nuovo”
Rifacevo gli spettacoli con le mani sanguinanti
A nessuno importava, nessuno capiva
Ma dentro di me, custodivo un grido —
Un sussurro affilato abbastanza da volare
Da qualche parte tra la folla, qualcuno si spezza
Sorridendo attraverso il dolore
La paura è una corda, ma non è una catena
Non lasciare che ti trascini ancora giù
Scatto, scatto, scatto — sono tempesta vestita di seta
Non puoi cancellare questo volto
Mi sono morso le labbra, ora assaggia la mia fiamma
Scatto, scatto, scatto — non giocare con me
Hai provato a domarmi? Vergogna.
Io non ero piccolo
Eri tu che non guardavi
Scatto. Scatto.
Svanito — ma in fiamme.







