top of page

Ti sblocco un ricordo

"Ti sblocco un ricordo" è un racconto sul legame fragile e profondo tra identità reale e identità digitale, tra memoria cosciente e ciò che resta nascosto sotto la superficie. Tutto parte da un gesto quotidiano: la notifica di un social network che invita a rivivere un ricordo. Ma ciò che dovrebbe essere leggero si trasforma in qualcosa di diverso: un varco si apre nella mente del protagonista, un passaggio involontario e improvviso verso un ricordo sepolto da anni.

La narrazione si muove tra riflessione e tensione, alternando il registro analitico a quello sensoriale, con una costruzione narrativa che richiama l’introspezione sospesa di Ian McEwan, la memoria involontaria di Marcel Proust, e il minimalismo traumatico di autori come Edouard Louis o Katia Petrowskaja, capaci di raccontare l’identità come terreno instabile, segnato da frammenti che riaffiorano quando meno ce lo aspettiamo. Il racconto indaga come i social media archivino i nostri istanti, creando una versione parziale di chi siamo — costruita, mostrata, talvolta edulcorata — mentre la coscienza trattiene ciò che non può essere semplificato o condiviso. Un confronto tra ciò che scegliamo di ricordare e ciò che sceglie, un giorno, di tornare da solo.

"Ti sblocco un ricordo" è un testo che parla del momento in cui presente e passato collidono, e la mente, impreparata, smette di proteggerci. Un racconto sull’identità, sulla memoria involontaria, e sul bisogno di attraversare anche ciò che non avremmo voluto mai rivedere.

  • Amazon
  • Instagram
  • Soundcloud
  • discussioni
  • libro
  • musica
  • avanti

Musiche tratte da "Fairy Tales for Grown up Children" colonna sonora ufficiale del libro "Tutte le favole per bambini cresciuti".

 

Ha rinchiuso il dolore. Ma il bambino non se n’è mai andato. "The child in me" è una ballata alt-pop spoken-word su memorie sepolte, guarigione interiore e sul potere del ricordo.
Un dialogo tra l’uomo che è sopravvissuto — e il bambino che ha portato con sé la verità.

The child in me

Stopped at the light in the rain at night,

Wipers dancing like restless thoughts in flight.

Didn’t ask for this,

but there it was—

a voice from long ago,

whispering from the dust.

The child in me.

You pulled me back from the place I locked,

You held my hand through the shattered shock.

The child in me.

You knew the pain I tried to drown,

You never left, you never backed down.

There were years I spoke in codes,

Built walls around what no one knows.

But you—small, brave, and wild-eyed—

stood in the dark,

and never lied.

The child in me, the child in me.

You rose like breath from memory,

You named the ghost that swallowed me.

.The child in me, the child in me.

I thought I lost you in the flood,

But you’re the pulse inside my blood.

I see you now—

not broken, not weak.

You are the voice

that taught me to speak.

The child in me.

You’re not the past, you’re how I stand,

You’re how I breathe, you are my hands.

The child in me.

You faced the dark, so I could see—

I owe my life

to the child in me.

Il bambino dentro me

Fermo al semaforo, sotto la pioggia, di notte.
I tergicristalli danzano come pensieri inquieti in volo.
Non avevo chiesto tutto questo— ma c’era.
Una voce dal passato,
che sussurrava dalla polvere.

 

Il bambino dentro me.
Sei tu che mi hai riportato indietro,
dal luogo dove avevo rinchiuso ogni cosa.
Hai stretto la mia mano
attraverso lo shock, attraverso i vetri rotti.
Il bambino dentro me.
Conoscevi il dolore che cercavo di affogare,
non te ne sei mai andato.
Non ti sei mai tirato indietro.

Per anni ho parlato in codice,
costruendo muri intorno a ciò che nessuno sapeva.
Ma tu— piccolo, coraggioso, con gli occhi spalancati— sei rimasto nell’ombra,
e non hai mai mentito.

Il bambino dentro me.
Sei emerso come un respiro dalla memoria,
hai dato un nome al fantasma che mi divorava.
Credevo di averti perso nella piena,
ma tu sei il battito dentro il mio sangue.

 

Ora ti vedo.
Non sei rotto. Non sei debole.
Sei la voce
che mi ha insegnato a parlare.

 

Il bambino dentro me.
Non sei il passato,
sei ciò che mi tiene in piedi.
Sei il mio respiro, sei le mie mani.
Hai guardato il buio negli occhi
così che io potessi vedere.

Devo la mia vita
al bambino dentro me.

© 2025 by Nicola Vazzoler. Powered and secured by Wix
bottom of page