Tulipani rossi
“Tulipani rossi” è un racconto struggente e intimo in forma epistolare, dove il dolore della perdita si intreccia alla memoria viva di un amore profondamente vissuto. Il testo prende la forma di una lettera non destinata a essere letta, ma scritta con urgenza emotiva e desiderio di condividere, come se la scrittura stessa potesse trattenere il legame con chi non c’è più. Il tono è diretto, autentico, a tratti crudo, e alterna con naturalezza confessione, sarcasmo, malinconia e riflessione. La protagonista, Giulia, si rivolge a Dario – il suo ex compagno – ripercorrendo le tappe del loro amore: la crescita individuale vissuta insieme, la scoperta della differenza tra affetto e passione, la quotidianità fatta di piccoli gesti, e il senso di completezza generato dall’altro. Ma il racconto non si ferma nel passato: la voce narrante racconta anche la fatica di continuare, il ritorno a casa, la solitudine, l’imbarazzo e la rabbia di rimettersi in gioco in un mondo che sembra chiedere sempre una nuova versione di sé. In questo, il racconto restituisce con acume e ironia uno spaccato vivido delle relazioni moderne, soprattutto nel tratteggiare il panorama disilluso delle app di incontri, con un inventario tragicomico di tipologie maschili che sembra uscito da un monologo teatrale di stand-up emotiva. Lo stile narrativo richiama certi scritti di Annie Ernaux o di Valérie Perrin, per la capacità di rendere universale un vissuto privato, mescolando tenerezza e amarezza, e al contempo restituisce una voce profondamente italiana, viva e quotidiana, non filtrata né idealizzata. Il racconto, pur nella sua semplicità apparente, affronta con delicatezza temi complessi come la solitudine, la memoria, il desiderio, la vulnerabilità femminile e l’autoaffermazione, evitando derive retoriche o pietistiche. L’amore, qui, non è solo relazione, ma anche forma di apprendimento, identità, riflesso e assenza: qualcosa che trasforma e continua a vivere nei gesti, negli oggetti, nei luoghi, e nei fiori comprati al mercato.
Musiche tratte da "Fairy Tales for Grown up Children" colonna sonora ufficiale del libro "Tutte le favole per bambini cresciuti".
Una canzone sull’assenza, il rito e la memoria fragile. "Red tulips" è un brano alt-pop cinematografico che si dispiega come un’offerta sussurrata a qualcuno che ci ha lasciati — e agli spazi che ancora riempie.
Red tulips
The kitchen’s cold at 3AM,
your coat still hanging by the door.
I breathe in dust and cinnamon,
but I can’t taste you anymore.
They say the silence will forget you—
but it sings in every room.
I left red tulips by your frame,
they drink the light, they speak your name.
And I still dream you in my sleep,
but when I wake, I only weep.
Red tulips, red tulips—
blooming where my soul once bled.
My mother talks with quiet eyes,
I nod and fake another smile.
This world moves on in careful lies—
I stay with ghosts a little while.
I try new names, I change my dress,
but none of them can hold your breath.
I left red tulips by your frame,
they bloom in grief, they bloom in flame.
And every man’s a shade of you—
a softer voice, a different hue.
Red tulips, red tulips—
the only thing that ever grew.
Your laughter still curls in the corners,
your hands are in the sun-warmed air.
I hold your absence like a promise—
and place it gently on the stairs.
I left red tulips by your frame,
they whisper truths I can’t explain.
They hold my love, they spill my ache—
a gift I give, a gift you take.
Red tulips, red tulips—
they bloom for you. They break for me.
Tulipani rossi
La cucina è fredda alle tre del mattino,
il tuo cappotto è ancora appeso vicino alla porta.
Respiro polvere e cannella,
ma non riesco più a sentire il tuo sapore.
Dicono che il silenzio finirà per dimenticarti—
ma canta in ogni stanza.
Ho lasciato tulipani rossi accanto alla tua cornice,
bevono la luce, pronunciano il tuo nome.
E continuo a sognarti nel sonno,
ma quando mi sveglio, riesco solo a piangere.
Tulipani rossi, tulipani rossi—
che sbocciano dove un tempo sanguinava la mia anima.
Mia madre parla con occhi silenziosi,
annuisco e fingo un altro sorriso.
Questo mondo va avanti con bugie misurate—
io rimango un po’ con i fantasmi.
Provo nuovi nomi, cambio vestito,
ma nessuno riesce a trattenere il tuo respiro.
Ho lasciato tulipani rossi accanto alla tua cornice,
sbocciano nel lutto, sbocciano nel fuoco.
E ogni uomo è una sfumatura di te—
una voce più dolce, un colore diverso.
Tulipani rossi, tulipani rossi—
l’unica cosa che è mai cresciuta.
La tua risata ancora si arriccia negli angoli,
le tue mani sono nell’aria scaldata dal sole.
Tengo la tua assenza come una promessa—
e la poso con delicatezza sui gradini.
Ho lasciato tulipani rossi accanto alla tua cornice,
sussurrano verità che non so spiegare.
Raccolgono il mio amore, versano il mio dolore—
un dono che faccio, un dono che prendi.
Tulipani rossi, tulipani rossi—
sbocciano per te. Si spezzano per me.







